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L'ultima novità: Roberto Meregalli | Energia. Un nuovo inizio |
Scritto da Roberto Meregalli | |||
Lunedì 05 Dicembre 2011 00:00 | |||
E' uscito!Roberto Meregalli Energia, un nuovo inizio"... Quanto al settore energia, la manovra economica approvata al Senato mercoledì 7 settembre 2011 si rivela assurda poichè non ha compreso alcuna misura di sviluppo del settore green, fra i pochi che nel biennio abbia prodotto lavoro e reddito, nessuna misura semplificativa (vero motore di sviluppo, non i soliti incentivi) o sgravi fiscali (perchè non un annuncio dell'estensione della detrazione del 55% stabile per i prossimi cinque anni per interventi di efficienza energetica? Tremonti non ha provato a pensare a quanta Iva avrebbe incamerato? Ha calcolato quanta ne ha recuperata solo lo scorso anno grazie a un fotovoltaico che ha superato i 10.000 MW?). L'intervento invece è consistito anche qui nell'inasprimento di una tassa, la cosiddetta "Robin Tax", una maggiorazione dell'aliquota IRES introdotta nel 2008 dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti quale misura etica per tassare i profitti dei petrolieri e degli speculatori accusati di essere i responsabili dei prezzi record del petrolio e della benzina raggiunti nel corso di quell'anno, con lo scopo di utilizzarli come forma di sostegno alle persone bisognose attraverso la "Social card", un'altra delle geniali invenzioni del precedente governo. Nel 2009, con la legge n. 99 (ex Ddl Sviluppo), l'aliquota venne portata dal 5,5 al 6,5 %, destinando i nuovi proventi al finanziamento dei giornali di partito. Ora le nuove norme, come le ha riassunte l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas
Perchè una tassa per una categoria industriale specifica? Perchè fa più profitti delle altre? La situazione odierna rispetto a quella in cui venne varata originariamente la tassa è molto cambiata e questo vale in particolare per l'attività di produzione di energia elettrica da fonti tradizionali (termoelettriche) e, più specificatamente, per gli impianti termoelettrici a ciclo combinato, anche di recente realizzazione, che utilizzano il gas naturale. A causa della contrazione dei consumi in seguito alla crisi internazionale e della riduzione della quota di mercato contendibile in seguito al prepotente aumento delle fonti rinnovabili incentivate, i margini ottenibili dagli impianti termoelettrici si sono fortemente ridotti. Colpendo poi il settore delle reti, si rischia di ridurre gli investimenti che sono urgenti per migliorare la rete elettrica e permettere l'utilizzo della produzione rinnovabile. Quanto all'estensione dell'Ires a questo comparto, che dire di uno Stato che da un lato si fa carico di incentivarne la produzione e dall'altro stabilisce una tassa su di essa? Il precedente governo aveva varato un piano nucleare con l'obiettivo, fra gli altri, di ridurre il costo dell'energia, ma nei fatti ha continuato a considerare il settore (accise benzina comprese) come un paniere cui attingere a richiesta. Ottima cosa se l'obiettivo è quello di tirare a avanti il più possibile sulle spalle dei contribuenti, pessima se si hanno a cuore le persone che abitano il Paese. Roberto Meregalli Condividi - Share!
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