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Written by MC Editrice
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Monday, 24 January 2022 13:21 |
Non è facile augurare buon anno nel periodo che stiamo attraversando ma si possono augurare e consigliare percorsi e azioni perché l'anno possa essere buono. DIVIDENDO PER LA PACE Nel corso della 26esima Conferenza Onu sul cambiamento climatico, a creare ulteriori difficoltà sulle decisioni di mettere in campo azioni concrete per ridurre il riscaldamento globale sono arrivati i dati sui costi della riconversione che, secondo i calcoli di diversi esperti, si attestano su circa 44mila miliardi di dollari entro il 2050. Una somma enorme. Eppure inferiore alla spesa in armi prevista, al ribasso, fino alla metà del secolo, ovvero 58mila miliardi. Guardiamo i dati. Lo scorso decennio si è chiuso con un costante incremento delle spese militari. La produzione di armamenti è salita dai 439 miliardi di dollari del 2011 ai 531 del 2020 con un aumento del 21%. I proventi per la difesa militare, secondo lo Stokholm international peace research institute (Sipri) sfiorano ormai i duemila miliardi l’anno, +87 per cento rispetto al 2001. Proprio a partire da questi dati di fatto, oltre cinquanta premi Nobel e presidenti di Accademie della scienza nazionali hanno lanciato la campagna per il "Dividendo della pace". I firmatari chiedono ai governi di tutti gli Stati Onu di «avviare trattative per una riduzione concordata della spesa militare del 2 per cento ogni anno, per cinque anni». In questo modo, «enormi risorse verranno liberate e rese disponibili, il cosiddetto "dividendo della pace", pari a mille miliardi di dollari statunitensi entro il 2030». La metà dovrebbe essere impiegata per creare un fondo globale gestito dalle Nazioni Unite per lottare contro pandemie, cambiamento climatico e povertà. La metà restante resterebbe ai singoli Paesi. «In questo momento, il genere umano si trova ad affrontare pericoli e minacce che sarà possibile scongiurare solo tramite la collaborazione», concludono: «cerchiamo di collaborare tutti insieme anziché combatterci».
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Credo fermamente che la libertà acquistata con lo spargimento di sangue o con l’inganno non è libertà. M.K. Gandhi Dobbiamo imparare una difficile lezione: l’umanità avrà un futuro vivibile quando i nostri comportamenti negli affari mondiali si baseranno sulla giustizia e sul diritto e non sulla minaccia della forza. (…). Un pacifismo che non lotti attivamente contro gli armamenti nazionali è impotente e merita di restarlo. A.Einstein |
VEDERE CHIARO PER UNA GIUSTA AZIONE “E’ un po’ difficile – scrive Jacques Vigne – augurare buon anno in questo periodo in cui il clima generale è fatto di paura, di divisioni, di ricerca di capri espiatori, di occultamenti e autoritarismi. Si trovano molti messaggi contraddittori nelle comunicazioni dei media, in quelle dei politici e anche da parte degli stessi medici da cui ci si attenderebbe la comunicazione di dati scientifici. Per la gente comune come per i professionisti è difficile raccapezzarsi. Ciononostante il fatto di consultare -come del resto molti fanno- canali di informazione alternativi e di qualità, aiuta a vedere più chiaro. Quando si parla di auguri occorre distinguere un pensiero positivo ingenuo e superficiale come una sorta di bacchetta magica che tende a negare la realtà e il vero pensiero (atteggiamento) positivo che parte dalla realtà e aiuta, appunto a partire da questa, a sviluppare cambiamenti utili. Quando si è prigionieri della rete di lamentele veicolate dai mezzi di informazioni e dai discorsi di molta gente si tende a dimenticare ciò che funziona in noi e dentro la società. Come fare, allora, affinché questi auguri siano riempiti di senso e sortiscano un reale effetto di trasformazione? Integrandoli con una pratica di meditazione profonda. Si ritorna sulla definizione di meditazione del maestro zen Wanchi: “affrontare, distendersi, trovare il proprio equilibrio”. A partire da questo la giusta azione arriverà istante dopo istante come l’acqua che sgorga chiara dalla sorgente momento per momento”. | Meditare è riciclare. Nei pensieri del passato che ci ossessionano e in quelli del futuro che ci angosciano è racchiusa una grande energia: saperla riutilizzare in modo diverso sarà una buona ecologia interiore che ci consentirà anche di fare grandi economie. |
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Written by MC Editrice
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Tuesday, 14 December 2021 16:23 |
“Il mondo non sta producendo tutti i vaccini che potrebbe. Ogni azienda che ne ha la capacità dovrebbe farlo. Ma dopo aver pagato Moderna, Johnson&Johnson e Pfizer Biontech per sviluppare i loro sieri, i governi di Stati Uniti e Germania non vogliono costringere queste aziende a condividere la loro tecnologia. Se i governi non cambieranno la loro posizione, le aziende continueranno a sfruttare il loro potere monopolistico…” Joseph Stiglitz, Internazionale, 10 dicembre 2021 Il 30 novembre scorso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) avrebbe dovuto riunirsi per decidere sulla sospensione temporanea dei brevetti farmaceutici durante la pandemia, ma l’incontro è stato rinviato con la motivazione della diffusione della variante omicron. E proprio il continuo emergere di nuove varianti del Covid19 rappresenta l’ulteriore decisivo motivo per porre fine a una aberrante situazione di monopolio. E consentire la libera ricerca di vaccini efficaci, sicuri e per tutti. Si continua a richiamare, anche e soprattutto nelle ultime settimane da parte del governo italiano e della stampa, il principio della libera concorrenza, ma su una questione cruciale per la vita e la salute, istituzioni sanitarie e cittadini non possono di fatto esercitare alcuna libera scelta. Non solo, alla situazione di monopolio si aggiunge quella di completa esenzione di responsabilità delle aziende per gli eventuali danni derivanti dalla somministrazione. Come è stato possibile? |
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Written by MC Editrice
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Wednesday, 17 November 2021 11:28 |
Con il disegno di legge (DDL) approvato il 4/11/2021 dal Consiglio dei Ministri in materia di concorrenza e mercato il Governo si è mosso in modo molto invasivo sui servizi pubblici locali, nessuno escluso: dai trasporti ai rifiuti e all’acqua potabile. Il principio ispiratore dell’intervento è di nuovo il liberismo spinto, come se la gestione mercantile adottata sistematicamente negli ultimi lustri e, soprattutto, durante la pandemia, non avesse dimostrato chiaramente il fallimento della ricetta. Ciononostante viene esaltata la privatizzazione dei servizi e l’affidamento al mercato come il toccasana “per rafforzare la giustizia sociale, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici, la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini” (articolo 1). Se il DDL verrà tradotto in legge dal Parlamento nessuno dei servizi locali potrà rimanere nella gestione pubblica. Nessuna eccezione è prevista, neppure per l’acqua: il servizio idrico è equiparato in tutto e per tutto a qualunque altro servizio gestito in forme e con finalità puramente mercantili Ma l’intervento del Governo, in particolare per quanto riguarda l’acqua, è censurabile sotto due aspetti. Sotto l’aspetto politico e democratico, in quanto viene calpestata platealmente la volontà espressa dagli elettori con i referendum del 2011: “no alla privatizzazione dei servizi idrici” e “no al profitto sulla gestione dell’acqua”. Con i due referendum infatti, i cittadini hanno bocciato a larghissima maggioranza l’obbligo di privatizzare i servizi idrici ed hanno cancellato il margine di utile previsto per legge in favore del gestore del servizio.Questa espressione netta della volontà politica degli elettori, però, non ha sinora avuto concreta attuazione. In particolare: l’esclusione di ogni margine di utile per il gestore è stato eluso ricorrendo ad audaci formule terminologiche; la ripubblicizzazione dei servizi in tutto o in parte in mano ai privati non è neppure iniziata. Senza dimenticare la proposta di legge di iniziativa popolare volta a rendere effettivo il diritto universale all’acqua che giace in Parlamento da oltre 10 anni. Sotto l’aspetto giuridico, poi, l’invasione della competenza regionale sui servizi locali presenta in modo evidente un profilo di illegittimità costituzionale del DDL stesso su cui è necessario tornare in modo specifico. E, infine, la motivazione, anche questa trita e ritrita, dell’adeguamento ai principi dell’Unione europea, che è la perenne foglia di fico del liberismo: nessun obbligo di privatizzazione è previsto, in realtà, dalla normativa europea. Nelle premesse della Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, si legge infatti che “ è opportuno che le disposizioni della presente direttiva relative alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione dei servizi si applichino soltanto nella misura in cui le attività in questione sono aperte alla concorrenza e non obblighino pertanto gli Stati membri a liberalizzare i servizi d’interesse economico generale, a privatizzare gli enti pubblici che forniscono tali servizi o ad abolire i monopoli esistenti per quanto riguarda altre attività o certi servizi di distribuzione. Tali premesse sono state tradotte in disposizioni, se possibile, anche più esplicite. Così, l’art.1 della Direttiva ribadisce espressamente che rimane impregiudicata la libertà, per gli Stati membri, di definire, in conformità del diritto comunitario, quali essi ritengano essere servizi d’interesse economico generale, in che modo tali servizi debbano essere organizzati e finanziati, in conformità delle regole sugli aiuti concessi dagli Stati, e a quali obblighi specifici essi debbano essere soggetti. Trattandosi della Direttiva approvata proprio in materia di liberalizzazione di servizi,[1] la conclusione che non esiste alcun obbligo di privatizzare è assolutamente chiara: viene ribadita per l’ennesima volta la facoltà di scelta degli stati membri fra la gestione pubblica e quella privata, con il corollario, scontato e ovvio, che l’opzione privatistica impone il rispetto delle regole di concorrenza e non discriminazione fra prestatori di servizi. (sul punto rimandiamo a Marco Manunta, Uno statuto per l’acqua. MC Editrice). Marco Manunta Michela Bianchi Si tratta della Direttiva nata dall’originaria proposta di Direttiva c.d. Bolkenstein, poi emendata dal Parlamento Europeo, a seguito di ampio dibattito e, soprattutto, delle vibrate proteste sollevatesi in tutta Europa proprio a causa dell’impronta improvvidamente liberista del testo iniziale. |
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Written by MC Editrice
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Friday, 12 November 2021 12:46 |
DDL CONCORRENZA: ANCHE DELL’ACQUA SI FA MERCATO VIOLANDO I REFERENDUM Con il disegno di legge (DDL) approvato il 4/11/2021 dal Consiglio dei Ministri in materia di concorrenza e mercato il Governo si è mosso in modo molto invasivo sui servizi pubblici locali, nessuno escluso: dai trasporti ai rifiuti e all’acqua potabile. Il principio ispiratore dell’intervento è di nuovo il liberismo spinto, come se la gestione mercantile adottata sistematicamente negli ultimi lustri e, soprattutto, durante la pandemia, non avesse dimostrato chiaramente il fallimento della ricetta. Ciononostante viene esaltata la privatizzazione dei servizi e l’affidamento al mercato come il toccasana “per rafforzare la giustizia sociale, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici, la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini” (articolo 1). Se il DDL verrà tradotto in legge dal Parlamento nessuno dei servizi locali potrà rimanere nella gestione pubblica. Nessuna eccezione è prevista, neppure per l’acqua: il servizio idrico è equiparato in tutto e per tutto a qualunque altro servizio gestito in forme e con finalità puramente mercantili. |
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