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Libri del mese

 

Sentieri himalayani

Sette racconti di viaggio ed altrettanti itinerari in una delle regioni più suggestive e sacre del pianeta, con una guida d’eccezione come Jacques Vigne. Medico psichiatra, ricercatore, maestro di meditazione, per la prima volta, e per il pubblico italiano, raccoglie in un libro le sue esperienze di viaggiatore e di guida sui sentieri himalayani.

 

Una gioia di nonsense

Perché abbiamo bisogno del comico e dell’assurdo? Da dove viene l’interesse per una forma poetica così poco convenzionale come il nonsense? Andare oltre il pensiero razionale, accogliere il senso nudo dell’esistenza ha un effetto liberatorio, salvifico, persino gioioso.


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L'arte del viaggio

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L'arte del viaggio
L'impatto ambientale del turismo
Imprescindibili le esigenze di popolazione e territorio
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Accarezzare il mondo: l'Arte del Viaggio

L'arte del viaggioÈ ancora possibile vivere senza spremere il mondo fino a deformarlo, viaggiare sul pianeta senza venir schiacciati dalle nostre stesse impronte?
È possibile, in sostanza, l'affermarsi di un turismo, che realizzi uno scambio e un incontro proficuo, nel rispetto della qualità ambientale?
Oggi la discussione appare arenata in un contrasto insanabile: tra quanti sostengono in modo generico il turismo come motore di progresso e quanti lo condannano senza appello come fattore di inquinamento e degrado sociale e ambientale. In questa contrapposizione, il turista si trova in una sorta di vicolo cieco, schiacciato tra il ruolo di oppressore e quello di vittima, apparentemente privato di capacità di iniziativa.
Il turismo, nella migliore delle ipotesi, si riduce allora a un evento da dirigere e controllare, impedendo anche a chi si batte contro lo sfruttamento dell'uomo e del pianeta di comprendere la crescita di nuovi processi e collegamenti. Non sono solo istanze etiche a far considerare ormai indissociabili le dinamiche economiche, le esigenze dei turisti e la conservazione del patrimonio naturale e culturale. Se l'industria turistica deve fare i conti con il progressivo esaurimento delle risorse su cui vive, il turista è consapevole di avere delegato malamente la gestione del proprio tempo libero, prova il disagio di muoversi dietro uno schermo, di essere trasportato da un posto all'altro senza che accada nulla che lo possa stupire, scuotere, ricreare. E chiede, sempre più spesso, di viaggiare in modo diverso, aprendo la strada a più "turismi, altrove e altrimenti".
È proprio di questi nuovi processi e possibilità che si occupa il libro pubblicato da MC Editrice L'arte del Viaggio. Ragioni e poesia di un turismo sostenibile (di Michela Bianchi, contributi di Carlo Cici e Paolo Schmidt di Friedberg, Francesca Casella e Alfredo Somoza; MC Editrice 1998), con la convinzione che - parafrasando i versi di Whitman - la terra sarà incrinata e infranta solo per colui o per colei che restano incrinati e infranti, sarà completa per coloro che saranno completi.
Il viaggio è, del resto, qualcosa di più di un moto geografico: condivide la sostanza dell'arte e del gioco. La spinta a rompere con la quotidianità ha radici universali in quella ricerca di senso che accomuna lo spirito degli uomini.
E questo è un senso poetico. Il libro vuole partecipare e appartenere a quel mondo, piuttosto che al campo dei saperi certi e definiti.
Il percorso è quello del viaggio; l'intenzione è che il lettore vi scorra dentro, aprendosi alle sensazioni che può sollecitare, vivendo lo spaesamento e la memoria, scegliendo ogni volta il proprio sentiero. Tornando sui propri passi, per vedere i particolari o lo sfondo. Esistono, infatti, più livelli di lettura, non necessariamente da seguire insieme e contemporaneamente. I capitoli di approfondimento possono essere letti separatamente e in fasi successive senza perdere il senso complessivo. Sono, poi, numerosi i dati, le informazioni, le ricerche sul campo, le argomentazioni teorico-scientifiche utilizzati: si è scelto di proporli in estrema sintesi, cercando di sfuggire alla catalogazione, per lasciarli liberi di agire nell'ambito della ragione di ciascuno.
Si vanno affermando più modi di viaggiare, più "turismi":si tratta ancora una volta di conoscere e scegliere.
Disubbidire, intraprendere strade diverse è sempre possibile. Milioni di turisti con il loro modo di viaggiare possono lentamente imporre un loro stile, dare il segno che la domanda sta mutando.

Anticipiamo alcuni argomenti, tratti, in particolare, dal lavoro di Carlo Cici e Paolo Schmidt di Friedberg.

L'impatto ambientale del turismo

Le dimensioni dell'inquinamento turistico sono sovente sottovalutate per ragioni diverse quali: il carattere non plateale dei suoi effetti più deleteri (la lenta corrosione delle strutture sociali autoctone); la difficoltà psicologica di ammettere che l'uomo "ludens" possa essere altrettanto devastante del "faber"; l'assuefazione causata dalla diffusa distribuzione del fenomeno.
Quest'ultima caratteristica spiega perché l'inquinamento turistico, al pari di quello agricolo ugualmente "diffuso", sia più difficile da combattere di quello a carattere "puntuale" dell'industria; infatti, a differenza di questo, richiede politiche e strumenti di controllo non solo tecnici ma anche sociali. D'altra parte va anche ricordato che l'inquinamento turistico, al pari di quello industriale, non si ripartisce equamente né sul territorio né sulla popolazione, il che costituisce un'ulteriore giustificazione dell'esistenza di percezioni diverse del fenomeno che ne ostacolano la soluzione.
In realtà, il turismo di massa, quando eccessivo, appare sovente come una sorta di prostituzione collettiva, in quanto consente agli estranei di manipolare, in cambio di denaro, ciò che di più prezioso e intimo possiede un corpo sociale: tradizioni, arte, storia, cultura, paesaggio.
Naturalmente questo turismo di rapina, che spaccia per cultura la distruzione della cultura, nasconde il proprio squallore sotto ornamenti che non gli spettano: la fratellanza tra i popoli, l'elevazione sociale, la crescita civile. In questo quadro, le guide per i turisti assumono un ruolo che ricorda quello dei manuali erotici: titillano, incuriosiscono, promettono straordinari godimenti, suggeriscono nuovi comportamenti e nuove esperienze.
L’analisi geografica segnala analogie tra il processo di modificazione ambientale indotto dal turismo e quello causato dalla industrializzazione: ciò malgrado, il sistema turistico è decisamente in arretrato rispetto al sistema industriale il quale, sia pure con riluttanza, ha accettato da tempo che i beni ambientali non sono liberi ma hanno un costo di cui si deve tenere conto nell’economia della produzione. Non così il sistema turistico per cui folklore e paesaggio, materie prime alla base del suo sviluppo, sono beni liberi sfruttabili a piacimento, senza vincoli, senza corrispettivi e senza responsabilità.
In sintesi tutto questo significa che il sistema turistico non solo ignora il principio ”chi fa disfa”, fondamento della moderna politica ambientale, ma anche il tradizionale “chi inquina paga”, vero abc della tutela dell’ambiente.

Inscindibili le esigenze di popolazione e territorio

Abitanti e territorio sono tutt'uno: a fini concreti ha scarso senso studiare gli uni senza considerare l'altro o peggio cercare di salvare il territorio a spese della popolazione. Se, dunque, a fini di analisi si è costretti a procedere per settori, deve essere chiaro che ciò che si ricerca è la comprensione dell'unità.
Molto semplificato, lo schema concettuale della metodologia adottata considera un contenitore territoriale ove si muovono due popolazioni (i residenti e i turisti) in competizione per gli stessi beni. Un turismo sostenibile corrisponde a una posizione d'equilibrio dinamico ove le aspettative delle due popolazioni sono soddisfatte senza che l'una prevarichi sull'altra e senza che il contenitore territoriale paghi, con una perdita di qualità, le spese di questo equilibrio.
Si consideri inoltre che la popolazione locale che è anche parte del contenitore cioè bene turistico ricercato e usato dai turisti. E che quindi deve partecipare alla gestione del sistema essendo conscia di questa duplice posizione.

 

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