"... è necessario estendere la concezione di "prossimo": il mio prossimo è tutto il creato ed è sempre più mio prossimo quanto più aumentano due elementi, ovvero la sensibilità, nei suoi vari gradi fino alla consapevolezza, e la dipendenza da me nel bene e nel male". La lungimirante visione di Paolo De Benedetti è stata al centro del terzo convegno di Asti in suo ricordo, denso di interventi e molto partecipato in tutte le due giornate di lavoro. Lavoro che va continuato, approfondito e comunicato Ci fa piacere, intanto, pensare al Natale attraverso le sue parole. Paolo De Benedetti scriveva, nella prefazione a Sento rido soffro e ti guardo: "Tutti i lettori della Bibbia sanno che Dio creò l'essere umano, uomo e donna, per ultimo, dopo aver creato astri, piante, animali. Ma, se mi è concessa qualche libertà esegetica, io oserei immaginare che Dio abbia cominciato (il primo giorno) creando l'uomo, e abbia poi creato piante e animali per consolarsi dal cattivo esito di Adamo ed Eva. E non è un caso che, quando secondo la fede cristiana decise di incarnarsi, assunse oltre alla figura del buon pastore, che è già un passo verso l'amore per gli animali, la figura, anzi l'identità, dell'agnello di Dio." |