L'acqua dell'Isorno è salva |
|
|
|
Written by Vasco Gamboni
|
Thursday, 03 February 2011 00:00 |
Isorno: l'acqua non si tocca Un recente Decreto del Ministero dell'Ambiente, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha bloccato il progetto di realizzazione di un impianto idroelettrico con derivazione d'acqua dai fiumi Isorno e Bagni, chiudendo così per una volta positivamente una lunga vicenda già affrontata a suo tempo da Marco Manunta nel libro Uno statuto per l'acqua a portata di voto (MC Editrice 2010).
Nato nel 1997, creduto morto a seguito di immediate contestazioni, ma in effetti soltanto addormentato fino al 2007, il progetto di derivazione delle acque dell’Isorno dal suo naturale bacino imbrifero verso quello del fiume Melezza attraverso una galleria di oltre sei km di lunghezza, è stato definitivamente bocciato dal Ministero dell’Ambiente italiano. Il progetto era stato presentato da una ditta privata italiana con l’evidente obiettivo di ottenere quote verdi e con la promessa di versamento di una piccola percentuale sui reddito della centrale a due comuni della valle Vigezzo, che l’avevano inizialmente sostenuto. La presa di derivazione, che avrebbe privato il fiume di montagna dell’80% della portata media delle sue acque lungo il suo corso in territorio elvetico, avrebbe dovuto sorgere a pochi metri dal confine di Stato tra l’Italia e la Svizzera e pure a pochi metri dalla fonte termale, conosciuta sin dal medioevo, dei Bagni di Craveggia. L’opposizione è partita dal basso, dagli abitanti dell’alta valle Onsernone e ha coinvolto progressivamente le autorità locali, associazioni, artisti, uomini politici di tutti i partiti, il parlamento e il governo cantonali ticinesi e per finire il governo svizzero. Anche in Italia numerose sono state le opposizioni, e non solo da parte delle associazioni ambientaliste. Il fiume, uno dei pochi ancora allo stato naturale in tutta l’area Sempione-Gottardo, potrà ancora scorrere liberamente nel suo alveo e tutta la regione a cavallo dei due Stati verrà valorizzata attraverso un progetto Interreg intitolato Frontiera di acqua e di pace sottoscritto dal Comune svizzero di Onsernone e dal comune italiano di Craveggia: quest’ultimo, a seguito del cambiamento della sua giunta municipale, aveva contestato la già citata iniziale adesione al progetto, opponendovisi fermamente, ciò che ha contribuito a rinnovare i tradizionali vincoli d’amicizia e collaborazione tra svizzeri e italiani. Quasi contemporaneamente alla decisione del Ministero, e prima ancora che si venisse a conoscenza della stessa, a Trento il 28 gennaio 2011, agli enti e associazioni locali che hanno organizzato l’opposizione a questo assurdo progetto è stato conferito il Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua “Renzo Franzin” per l’anno 2010 (vedi www.cilviltacqua.org).
Condividi - Share!
|