Il ricordo è un dovere assoluto

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Il ricordo è un dovere assoluto

'…una galleria sotterranea che si percorre tenendosi a un corrimano, in un buio totale, in alto si accendono e palpitano piccole luci, mentre una voce dice i nomi, l’età, la provenienza del milione e mezzo di bambini ebrei uccisi nella Shoà. (…)
“Dire” questi nomi è nello stesso tempo il segno della nostra totale impotenza di fronte al male e l’atto più religioso che possiamo compiere (…)'

Così Paolo De Benedetti scrive a proposito della Galleria dei Bambini a Gerusalemme.
Ricordare aiuta i morti a morire di meno, a sentire in mezzo a noi anche quanti per la storia sembrano perduti.
Nel caso della Shoà, così come in tutti i casi di sterminio e distruzione, il ricordo è un dovere assoluto.
E nei luoghi del ricordo, ci dice Paolo De Benedetti, abita il dolore di Dio; così si narra nel midrash alle Lamentazioni:
Venne Metatron, l’angelo che sta presso il trono di Dio, e disse: “Io ti ubbidirò ma tu non devi piangere” Allora Dio disse: “Se non vuoi che pianga io andrò in un luogo dove non ti è permesso entrare e là piangerò, come è detto: La mia anima piangerà in luoghi segreti (Ger 13,17)”.
 
 


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Last Updated on Thursday, 23 January 2020 12:34