Il viaggio come fattore di pace e di dialogo |
Il viaggio come fattore di pace e di dialogoC'è chi afferma che il turismo ha ammazzato il viaggio e che gli spazi dell'esplorazione sono finiti, sommersi dall'inquinamento e dai cataclismi o congelati in riserve "di plastica". Certamente è una descrizione realistica del tempo presente. Ma il viaggio ha una forza straordinaria, mette in gioco una quantità impensabile di fattori, rompe schemi, svela contraddizioni. Da questa enorme capacità di produrre cambiamenti che è il viaggio occorre ri-partire, a cominciare dai luoghi che dovrebbero essere i principali laboratori dell’esplorazione e della creazione, cioè le scuole.
Cominciare in che modo? Vorrei citare, per l’attualità con il momento che attraversiamo, le considerazioni dell’antropologo Franck Michel, dal libro Altrove, il settimo senso (MC Editrice 2001): La responsabilizzazione dei viaggiatori è quindi il primo passo: la base di un'etica del viaggio che va sviluppata, diffusa, insegnata. Se una vera alternativa al turismo di massa è difficilmente immaginabile, ha invece sempre più senso considerare il turismo come motore di cambiamento nell'uso del territorio, come cruciale fattore di una strategia dello sviluppo sostenibile che renda organico il rapporto fra ecosistemi naturali, risorse, società locali ed economie locali e nazionali.
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