Giornata mondiale dell’ACQUA 2018

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HYDOR: Acqua pubblica bene comune
Written by MC Editrice   
Tuesday, 20 March 2018 09:47

Giornata mondiale dell’ACQUA 2018

Da anni il 22 marzo è la data per portare l’attenzione mondiale sull’acqua. E l’attenzione va, innanzitutto, a chi vive nei paesi che soffrono di deficit idrico e dove il diritto umano all’acqua non esiste.

Ma la privazione della fornitura di acqua potabile è presente anche nelle società “evolute”, come la nostra, soprattutto quale conseguenza del mancato pagamento da parte degli utenti.

Non si tratta semplicemente di situazioni di grave disagio, ma di condizioni che, privando le persone di una risorsa essenziale per la vita, provocano pesanti ricadute anche sul piano igienico-sanitario. Il problema, cioè, non è circoscritto solo ai diretti interessati, ma coinvolge la comunità tutta.

Quali sono in concreto le situazioni più diffuse e quali sono gli aspetti giuridici da conoscere?

Le risposte sono contenute nel libro “Acqua -  se ci chiudono il rubinetto”.  L’autore affronta in particolare le situazioni in cui la morosità può determinare la sospensione del servizio e delinea i diritti delle persone e la corretta applicazione delle norme vigenti.

E’ opportuno ricordare e far conoscere che, rispetto al gestore del servizio idrico integrato (l’azienda ex municipalizzata o la società interamente privata che gestiscono l’acquedotto), è oggi previsto l’istituto della “morosità incolpevole”, che esclude la sospensione della fornitura a chi si trovi in difficoltà economiche.

 

Se è vero che l'ONU ha da tempo affermato che, in base al diritto umano all'approvvigionamento idrico e alle strutture igienico-sanitarie”, va riconosciuto “a chiunque il diritto all'acqua per l'utilizzo personale e domestico”, il riconoscimento del diritto è, in concreto, avvenuto solo nel 2016 con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2016: in nessun caso è applicata la disalimentazione del servizio agli “utenti domestici residenti che versano in condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale”, ai quali deve essere “in ogni caso garantito il quantitativo minimo vitale pari a 50 litri abitante giorno”.

Ma un’altra situazione molto diffusa si verifica in ambito condominiale. In caso di mancato pagamento degli oneri condominiali per oltre un semestre l’amministratore, in applicazione dell’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile, può sospendere il condomino moroso dai servizi comuni suscettibili di godimento separato. Nei casi in cui lo stabile condominiale sia dotato di un unico contatore centralizzato spesso viene chiesta al giudice la sospensione della fornitura dell’acqua per costringere l’inadempiente a pagare o, comunque, per non aggravare l’esposizione debitoria del condominio. Questa particolare situazione, peraltro estremamente diffusa sul territorio, nel libro viene dettagliatamente esaminata, fornendo i chiarimenti e le risposte necessarie.

Naturalmente, senza perdere mai di vista il bene comune-acqua: il risparmio idrico è uno degli obiettivi prioritari e va sempre assicurato. Per questo, grande attenzione è dedicata alla responsabilità  individuale, che trova riscontro sul piano legislativo nell’obbligo di installazione dei contatori individuali (per ogni appartamento o utenza); un obbligo che esiste per legge dal 1994 ed è spesso trascurato, ma che l’attenzione e l’iniziativa dei cittadini possono contribuire alla pratica attuazione.

 

 

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